Mercati fermi per la pausa di Wall Street che ha lasciato di fatto invariati i prezzi sulla maggior parte degli asset finanziari. Nelle prime ore di questo martedi notiamo un leggero storno di dollaro americano, che sembra puntare alle aree di minimo di 103.80 prima e 103.50 poi, livelli che lascierebbero ancora in chiaro trading range il biglietto verde. Gli scenari hawkish sono oramai tutti inglobati nei prezzi, e il dollaro resta ancora valuta prediletta, riteniamo fino a quando non inizieranno a manifestarsi gli effetti della politiche macro economica della FED. Come già richiamato nelle precedenti analisi, la strada verso la recessione sembra oramai intrapresa, e presto o tardi i dati macro economici inizieranno a manifestarne i sintomi, e da allora crediamo possibili prese di profitto sul dollaro americano. Fino ad allora gli investitori preferiscono rimanere liquidi, e pertanto il dollaro è la valuta migliore al momento da detenere in portafoglio.

I listini americani nel pre-market sembrano aver trovato una prima zona di approdo, con il nasdaq che reagisce agli 11 000 pnt area di grande interesse, oltre la quale ulteriori ribassi potrebbero generare interessanti occasioni di accumulo. Tuttavia i caratteri del bear market non si sono ancora estinti, e le prospettive macro economiche ci portano a valutare ancora le resistenze come aree da ttenzionare per cavalcare i ribassi. Monitoriamo quindi i livelli di 12910 come primo ipetetico approdo per dei movimenti rialzisti importanti, e solo la rottura a rialzo di detti livelli potrebbe portare a rivalutazioni del quadro bearish.

Anche il dax mostra voglia di rialzi, puntando al test dei massimi di 13650-13700 area di gap creatasi il 13 giugno. Anche per i listini europei il quadro ribassista di medio permane, pertanto monitorare le resistenze come occasione per rientrare nel mood short potrebbe essere la strada ancora più corretta da seguire, tuttavia la possibilità che la BCE trovi una quadra nelle divergenze legate al debito dei paesi del blocco europeo potrebbe dare momentaneo slancio rialzista ai listini. solo la violazione a rialzodi 13730 potrebbe decretare un’inversione del trend e riportare al dax nuova linfa rialzista.

Il comparto energy trova un freno ai ribassi degli ultimi giorni, creando interessanti divergenze tra il wti e il ngas, che avevano vissuto la fase di ribasso con una fortissima correlazione diretta. Al momento il Ngas sembra aver trovato un supporto a 6.50$ senza aver di fatto mai testato l’area, a nostro parere di maggiore interesse dei 6.40-6.30$, tuttavia la possibilita di un ritorno verso i 7.50-8.00$ non è da escludere, ed è a nostro parere occasione ottima per riprende posizione ribassista, alla ricerca di un fairvalue che si attesta ai valori attuali dei 6.50-7.00$. il quadro macro economico di possibile rallentament, dovrebbe portare ad un calo drastico della domanda pertanto riequilibrio domanda-offerta, che secondo i piani delle banche centrali, dovrebbe generare un calo dei prezzi dell’energy in primis e a catena un rientro dell’inflazione. Nella spera quindi che il sacrificio di una recessione possa portare i frutti sperati, confidiamo in un rientro dei prezzi dell’energy, e rimaniamo venditori delle resistenze.

Per il wti che rimane a ridosso dei supporti di breve a 108.12, sembra chiara la volontà di aggredire le resistenze poste a 112.25 prima e 115.33 poi. Anche in questo caso la struttura a massimi e minimi decrescenti resta la view dominante su h4, e vendere le resistenze ci sembra al momento la strada da percorrere fino alla violazione di 120$ oltre i quali lo scenario potrebbe riassumere i toni rialzisti che hanno dominato questo asset fino ad oggi.

La lieve dobolezza del dollaro americano porta eurusd al test delle prime resistenze poste a 1.06 figura, con possibili break out ralzisti che porterebbero ad approdi fino 1.0650. il quadro retail vede buoni ingressi in mean reverting short sulle ultime salite, segno che la possibilità di ulteriori allunghi rialzisti troverebbe conferma in una sana controparte short. Resta dominante nel medio la forza del dollaro americano, pertanto non puntiamo a targhe pro euro troppo ambiziosi, e rimaniamo ancorati alle dimaniche di un mercato dollaro centrico, che potrebbe vedere ancora una volta la ripartenza del biglietto verde e nuovi ribassi per eurusd.

Giungiamo a grandi passi verso la chiusura di questo mese di giugno e inizia ad esse doveroso fare il punto sulla forza e debolezza del mondo fx da sempre termomentro per i mercati finanziari. Ancora per questo mese di Giugno vediamo un dollaro americano essere l’asset valutario prediletto, con una performance attualmente del +2.43% medio, seguito dal franco svizzero con un +1.69% e da euro con un +0.78% medio. Debolezza assoluta per il franco svizzero che segna un -3.39% medio, portando la performance annuale a -12% medio, a causa delle scelte di politiche economiche iper accomodanti messe in campo dalla boj. I rapporti di forza e debolezza portano ad interessanti eccessi su chfjpy che segna un +4.55% usdjpy con un +5.14% eurjpy con un +3.63%, tutte performance che superano la loro media mensile. Restano pertanto asset da monitorare con estrema attenzione per possibili movimenti di mean reverting.

Il quadro retail resta stabile, con i mercati americani chiusi anche il mondo valutario ha avuto pochi spunti.

Il dollaro americano vede i retail ancora short al 68% in linea perfetta con le percentuali di ieri, stabile anche il sentiment sull’euro dove i retail restano leggermente long al 55% in linea con il 53% di ieri.

Ancora uno yen debole, mantiene il 75% dei retail long, in scia con il 74% visto ieri mattina.

Il mondo commodities currencies , anche con le dichiarazioni della RBA non ha subito grossi scossoni, con il dollaro australiano che vede i retail long al 53% il linea con il 54% di ieri, cosi come il dollaro neo zelandese, che passa dal 54% short di ieri al 51% long di oggi, dando unchiaro segnale di incertezza.

Ancora fase di incertezza per il dollaro canadese, dove i retail passano dal 67% long di ieri , ad un più modesto 58% di oggi.

Si riporta equilibrio nel sentiment delle majors, spostando ad oggi pomeriggio l’attenzione dei traders che attendono la ripartenza di wall street.