INFLAZIONE USA E IL TIMORE DELLA RECESSIONE

BUONGIORNO FOREX DEL 12.04.2022
Occhi puntanti questo pomeriggio, sui dati relativi all’indice dei prezzi al consumo statunitense, che ancora una volta è atteso ad un nuovo record degli ultimi 40 anni.
Sembra non arrestarsi la corsa dei prezzi nel mondo occidentale, l’inflazione galoppa su livelli record in continua ascesa, oggi pomeriggio l’IPC americano A/A è atteso al 8.4% rispetto ad un 7.9% precedente, in crescita anche su base mensile atteso ad un +1.2% rispetto al +0.8% precedente.
I comparti energy e food, ritenuti i più volatili stanno trainando a rialzo i prezzi , portando l’inflazione statunitense a livelli visti solo nel 1978, se consideriamo la fase di crescita inflattiva e non la fase di disinflazione che ne è seguita poi negli anni 80 dopo i picchi del 15%.
Tutti attendiamo una fase di disinflazione, che permetta quantomeno un rallentamento della corsa dei prezzi, perché ad impressionare on è solo il livello di inflazione, ma la rapidità con la quale stanno aumentando che se paragonata alla corsa vista negli anni ’70, ha a disposizione ancora un1.5-2% di rialzo possibile, prima che la domanda inizi a calare, e in conseguenza vada a rallentare la corsa dei prezzi.
Lo stato delle cose, non può che spingere le banche centrali a politiche mirate a raffreddare l’economia, seppur consapevole che si va a colpire la domanda aggregata, resta unica strada possibile per rallentare la corsa dei prezzi, pertanto i mercati iniziano rapidamente ad adeguare la loro view, spingendo a rialzo il dollaro americano in attesa di un prossimo secondo rialzo tassi di 50Bp, e l’inizio consequenziale del QT.
La prospettiva di un quantitative tightening spinge a ribasso il comparto obbligazionario, con la conseguente salita dei rendimenti, che sono oramai alla soglia del 3% (+2.830%) per il decennale americano, con una chiara tendenza ad invertire la curva dei rendimenti, premiando pertanto chi rischia in investimenti di breve periodo.
Inesorabile quindi la risposta dei mercati equity, che messi alle strette da un quadro di possibile recessione, e appetibili rendimenti obbligazionari all’orizzonte, non possono far altro che vedere forti vendite, messe a segno anche nella giornata di ieri, dove tutti i listini mondiali, hanno chiuso con il segno meno.
Salita dei rendimenti obbligazionari, calo nei prezzi dei debiti sovrani, corsa a rialzo delle materie prime, e caduta dei listini azionari, per concludere volata a rialzo del biglietto verde, che detta ritmo all’intero comparto forex, mantenendo sotto pressione tutte le majors con eurusd a ridosso dei minimi di 1.0850, usdcad, che giunge alle aree di 1.2660, sembra intenzionato a nuovi allunghi rialzisti fino alle aree di 1.27 figura.
Anche le oceaniche respirano, anche a causa dei lockdown in cina, che non premiano i vicini paesi oceanici, portando audusd a toccare 0.74 figura, senza ancora giungere alle aree targhet di 0.7375.
Infine caduta dello yen inesorabile, con usdjpy alle porte di 126.00 figura, e pronto ad approdare alle aree di 127.00
Seguiremo pertanto con estrema attenzione l’appuntamento di oggi pomeriggio con i dati sull’inflazione usa, per capire quale destino è riservato ai mercati finanziari e all’economia mondiale.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
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