INFLAZIONE EUROZONA

Ancora giornate all’insegna del risk on quelle che stiamo vivendo in questa settimana, con le borse mondiali che continuano a risalire dai minimi visti il mese scorso, in una serie di giornate positive, che penalizzano però non solo lo yen giapponese, ma anche il dollaro americano.
La stretta correlazione che si è creata tra il biglietto verde e lo yen, indentifica le due valute come rifugio dai cali del comparto equity, che nell’attuale fase di recupero dai minimi di gennaio sta portando il dollaro americano a pesanti storni dai massimi di 97.45, in una serie di tre giorni consecutivi di ribassi, fino agli attuali 96.25, mostrando come la precedente salita fosse dettata , forse maggiormente dal calo del comparto equity, piuttosto che dalle parole della FED , che a ben analizzare , ha aggiunto poco a quanto già detto nella precedente riunione, confermando solo l’inizio dei rialzi tassi a partire da Marzo, ma senza ancora scoprire a pieno le sue intenzioni sull’entità del primo rialzo.
La debolezza del biglietto verde, ha dato nuova linfa a tutte le majors, che vedono recuperi dai minimi, e ora una buona fase di consolidamento, in attesa degli appuntamenti di domani con la BANK Of England e la BCE, dove le aspettative per un rialzo tassi da parte della BOE sembrano incalzare, mentre resta maggiormente probabile un nulla di fatto per la BCE.
Diventa decisiva la giornata di oggi, dove le attese sono per i dati sull’inflazione per l’eurozona, attesa in leggero calo rispetto al precedente +5.0%, il che potrebbe dare forza alla strategia attendista della Lagarde, e vederne conferma nella riunione di domani.
Oggi pomeriggio avremo anche gli ADP, ponendo ancora lo sguardo al mondo del lavoro nell’usa, anche se la FED sembra oramai aver dato per scontato la forte ripresa del mondo del lavoro, che non condiziona oltre le sue scelte di politica monetaria.
Il dollaro perde la sua intera salita sui massimi, riequilibrando il sentiment dei retail che tornano al 54% long, comprando l’attuale movimento di ribasso, ma senza ancora generare particolari sbilanciamenti netti.
Anche il paniere euro vede un ribilanciamento nel sentiment dei retail che si portano al 56% long, cosi come lo yen giapponese con un 56% long.
Unico vero asset ancora in ritardo sul riequilibrio di sentimentr sembra essere il dollaro neozelandese, che vede i retail long ancora all’83%, mantenendo di fatto sbilanciati i traders su tutti i cambi nzd.
Il cambio originale nzdusd vede un 73% long , in recupero dagli eccessi visti a gennaio sui minimi di 0.6530, grazie al movimento di storno che lo ha portato agli attuali 0.6640, mentre restano ancora molto sbilanciati i cross, come gbpnzd , con i retail al 93% short, dopo il grande movimento direzionale di salita dai livelli di 1.8850 agli attuali 2.0400.
Le potenzialità per la ricerca di un’operatività in mean reverting ci sono tutte, ma l’ombra della BOE e dei possibili rialzi tassi incombe sulla sterlina, pertanto la prudenza resta obbligo.
Rimaniamo pertanto vigili sui dati in pubblicazione quest’oggi e special modo sulle parole delle banche centrali di domani.
Buona giornata e buon trading
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